In una puntata dei Simpson, Homer dice a Marge che quello che sta preparando sarà un barbecue che richiederà un duro lavoro. La risposta di Marge non si fa attendere "almeno sarà un'occasione per conoscere i nostri vicini fuori dal tribunale".
Che gli americani abbiano una passione sfrenata per il barbecue non è certo un mistero. Sarà perché rappresenta un momento di convivialità e unione, anche se il tuo vicino è Homer Simpson.
Il barbecue si configura come vero e proprio rito della cultura americana, tanto che nel 1985 venne fondata la K.C.B.S. ovvero la Kansas City Barbeque Society, in onore del primo ristorante a tema, che fu aperto a Memphis agli inizi del '900.
Questa società conta più di 19.000 membri in tutto il mondo e organizza eventi BBQ, dove i migliori grigliatori del globo si sfidano a colpi di pinze e costolette.
Fare il barbecue significa utilizzare un metodo di cottura basato sul principio del "low e slow", ovvero cuocere la carne senza fretta, per un periodo che può variare da due fino a dieci/dodici ore.
La cottura è indiretta, il che non significa disporre la carne sulla fonte di calore, ma adagiare il pezzo scelto al fianco dei tizzoni, chiudendo con il coperchio. La cottura della carne avviene dolcemente non in maniera violenta ma attraverso il moto di calore che si crea all'interno della camera. Grazie ai tempi lunghi e al calore costante, il collagene si squaglia per creare quella deliziosa crosta esterna chiamata bark.
Si deduce che la scelta del taglio diventa fondamentale. La carne deve avere una parte grassa importante che sciogliendosi andrà a conferire sapore e una morbidezza irresistibile. Si prediligono le grandi pezzature.
Del manzo, i tagli più adatti sono le beef ribs, il classico biancostato, un taglio di carne che ha bisogno di una lunga cottura ma che risulta saporito e tenero grazie alle infiltrazioni di grasso tra costola e costola.
Un altro taglio ideale è il brisket, ovvero la punta di petto, una carne di seconda scelta, un po' stoppacciosa e per questo adatta per le lunghe preparazioni.
Questo taglio di carne è composto da due diverse fasce muscolari, unite da uno strato di grasso e tessuto connettivo.
La preparazione del brisket in Texas è una vera e propria cerimonia. La carne viene massaggiata con il rub ovvero una miscela di spezie, sale, zucchero, pepe e lasciata a cuocere per ore e ore in base allo spessore del taglio. Il brisket, così lavorato, si strugge in bocca.
Del maiale, si usano le costine che vengono marinate secondo usi e costumi differenti, e la spalla, usata soprattutto per il Pulled Pork, ovvero il maiale sfilacciato.
Una menzione d'onore merita senz'altro la carne di pollo. La lenta cottura al bbq contribuisce ad asciugare la pelle che diventa ultra-croccante e rende la carne succosa.
Le migliori salse barbacue americane sul mercato
Non esiste barbecue senza la giusta salsa ed ecco quelle che possono essere ritenute le migliori cinque made in USA.
Stubb's Dr Pepper BBq Sauce
Tra le più amate dagli americani troviamo la Stubb's Dr Pepper BBq Sauce. Siamo in Texas, dove nel 1885 viene prodotta la prima bottiglia di Dr Pepper. Più tardi, Stubblefield aprirà il suo storico ristorante texano, nel 1968.
Cosa succede quando due brand iconici si uniscono? Nasce una salsa deliziosa a base di pomodoro, zucchero di canna, aceto di sidro di mele e dal sentore affumicato di hickory, ovvero noce americano.
Sweet baby Ray's honey chipotle barbecue sauce
Un'altra tra le salse bbq a stelle e strisce è la Sweet baby Ray's honey chipotle barbecue sauce.
Nasce nel 1985 a Chicago, quando un tale Larry Raymond presenta la ricetta della sua salsa familiare durante una competizione. La chiama Sweet Baby in onore del fratello minore Dave.
La salsa viene molto apprezzata, tanto che i fratelli mettono su un business che dura da trent'anni, con il motto “The Sauce is the Boss”, che capeggia sull'etichetta della confezione. In questa versione, l'aggiunta del miele in combutta con il peperoncino chipotle crea un sapore bilanciato e avvolgente adatto ad accompagnare, ad esempio, delle alette di pollo affumicate.
Bbq Open Pit Original
Continuiamo il nostro excursus sulle salse, con la Bbq Open Pit Original, nata a Detroit e in ballo da più di cinquant'anni.
Una signora salsa dal sapore piccante e acidulo, che come cita il suo marchio è la vera scelta dei pitmasters.
Ricetta base rigorosamente segreta che lascia spazio alla creatività di ciascun appassionato, al grido di “Family chef all over the U.S. are boss of their sauce”.
Mississippi Barbecue Sauce
Non può mancare la Mississippi Barbecue Sauce, nata dal gusto di Norman Vaughan, che prima di lanciare questa salsa sul mercato faceva il camionista.
Le miglia percorse sul suolo americano lo hanno portato ad assaggiare tante salse alla ricerca della migliore.
Alla fine l'ha fatta lui, come riconosciuto dall'American Tasting Institute.
Meat Mitch Womp! Naked
Merita una menzione d'onore la Meat Mitch Womp! Naked, creata da Mitch e la sua squadra di professionisti del bbq che hanno deciso di farci provare quello che testano i giudici delle competizioni a cui sono chiamati a partecipare.
La caratteristica di questa salsa è la sua avvolgenza con il giusto equilibrio di sapori acidi, dolci e sapidi. Inoltre, l'aggettivo naked vuole sottolineare la naturalezza dei prodotti utilizzati.
Che sia dolce, salata o piccante niente può darvi la soddisfazione di una costoletta inzuppata in una salsa bbq come si deve e allora come non ascoltare Shakespeare che riteneva un cattivo cuoco colui che non sa leccarsi le dita?
